Cape Fear – Il Promontorio della Paura (1991)

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CAPE FEAR – IL PROMONTORIO DELLA PAURA (1991)

A cura di Alessandro Dionisi

Ho sempre pensato che per un fiume così bello il nome Promontorio della Paura fosse mistificatorio. L’unica cosa di cui aver paura in quelle magiche estati era che la magia finisce e la realtà le piombasse nuovamente addosso …

Danny Bodwen

Max Cady (Robert De Niro), appartenente ad una setta di Pentecostali, esce di prigione con l’intenzione di vendicarsi del suo avvocato difensore Sam Bodwen, il quale durante un vecchio processo ha fatto scomparire le prove in suo favore. Cady è stato condannato per lo stupro di una sedicenne. Bodwen ha celato la promiscuità sessuale della ragazza, prove che avrebbero reso la sentenza probabilmente più clemente.

Ne Il Promontorio della Paura ci sono forti elementi e richiami teologici, sociali e morali, ma soprattutto una forte compresenza di mimesi da parte di Max e di autodistruzione nichilista.

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La famiglia Bodwen è sfiancata dalla sfiducia dei suoi attori, ognuno del quale ha un risentimento oscuro verso l’altro. C’è una forte confusione placata, in apparenza, soltanto dalla posizione sociale che Sam permette loro di vivere. Ma ciò non basta. Denny è un’imbronciata sedicenne e già dalle prime sequenze del film osserviamo l’insofferenza mista di rabbia, frustrazione e disinteresse nel rapporto con la madre. Il rapporto con il padre è intriso di conflitti forti, dovuti dall’incapacità di Sam di mantenere un comportamento paterno/autoritario. La stessa Danny non s’aspetta una certa superficialità con cui i genitori, specialmente il padre, si mettono in gioco dopo esser stata espulsa dalla scuola per aver fumato marijuana. Purtroppo il rapporto tra marito e moglie è condito da una falsa apparenza, sprofondato nei continui tradimenti di Sam con Lory ed altre colleghe di lavoro e dalla depressione sentimentale di Leigh. Il pieno risentimento la donna glielo fa pagare con il rifiuto di avere rapporti sessuali, o ancora, fingendo momenti di eccitazione. L’alienazione sessuale tra marito e moglie è ritratta da Scorsese con l’immagine su pellicola in negativo nella scena in cui i due fanno l’amore. Proprio in questa circostanza, quando Bodwen s’addormenta, Leigh si alza dal letto, s’avvia nella toilette e nello specchio tridimensionale manifesta la sua insoddisfazione sessuale, passandosi il rossetto sulle labbra. Quando avverte rumori esterni si avvicina alle tapparelle della finestra, spia e nota Max seduto sul muricciolo di recinzione che ha appena inscenato uno spettacolo di fuochi artificiali. Quindi corre a svegliare il marito assopito nel sonno.

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Dalla prima volta che Max e Sam si incontrano, il secondo cade in uno stato paranoico affannosamente nascosto. L’avvocato confessa immediatamente del pericolo a cui la famiglia potrebbe andare incontro e Leigh non aspetta l’occasione di stuzzicarlo per l’incapacità di proteggere la famiglia.

“Non mi daresti una pistola tante volte succedesse qualcosa di eccitante qui intorno?”

Max Cady conosce perfettamente la codardia, i punti deboli di Sam. Appena i due s’incontrano l’ex galeotto non risparmia di raccontarle le sue vicissitudini passate nel carcere:

“Ti trovo bene, hai messo su anche qualche kg .. Io ho perso mezzo kg per ogni anno di galera. A te ti avrebbero messo con i signorini che non fanno un soldo tutto il giorno”

Infierisce anche quando Sam, che si reputa una persona moralmente tranquilla, gli propone di rivolgersi al procuratore o al giudice, le uniche persone eventualmente da perseguitare:

“ Secondo il codice penale della Georgia dopo sette anni mi sarebbe spettata la condizionale. Ho imparato a leggere quando ero in galera. Prima l’alfabeto del Mago Merlino, poi le avventure di Max Leprotto. Dopo ho cominciato con i libri di legge: lo sapevi che dopo averti revocato il mandato mi sono difeso da solo ? Ho fatto tante istanze d’appello. Siamo due avvocati che s’incontrano per caso a parlare del loro mestiere..”

Cady scorge con finezza e risentimento la paura padrona del suo rivale, spingendolo con altre provocazioni: prima mentre seduto in macchina osserva un gruppo di ragazze che escono dalla scuola e attraversano la strada:

“ Sei fortunato avvocato, la mia famiglia non mi conosce affatto. Quando mi hanno sbattuto in galera mia moglie disse a mia figlia che ero morto il che, in un certo senso, era vero..”.

Appena Sam cerca di ricucire il tutto chiedendo quanto vuole per togliersi di torno, Max gli risponde senza remore:

“Hai mai fatto la femmina ? Non hai mai fatto arrapare un bestione peloso ? Ho imparato subito a prendere contatto con la parte tenera, materna della mia personalità: la parte femminile ! Quale sarà il mio risarcimento per essere stato sodomizzato da quattro uomini bianchi o neri ? Su quale criterio si basa il tuo risarcimento ?”.

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Per Max, Sam Bodwen è il peggiore accusatore e persecutore. Dopo le minacce iniziali, l’avvocato convince la polizia a perquisirlo sospettandolo di aver ucciso il loro cane. Mentre i poliziotti spingono qua e la Max come fosse un burattino, Sam lo spia attraverso la finestra a specchio. Nella scena seguente, durante la festa del 4 luglio, a cui tutta la famiglia Bodwen sta partecipando, i ruoli tra i due si invertono: Max osserva fisso con occhiali a specchio Sam che a sua volta, innervosito una volta intravisto, attraversa la strada nel mezzo della parata e lo aggredisce mentre la folla osserva sbigottita.

I calcoli di Max sono semplicemente spietati: l’obiettivo e mettere caos ovunque si muove il suo rivale. Dopo aver avvelenato il cane (su cui non si hanno prove) stupra Lory incontrata in un pub. La ragazza, in uno stato alcolico elevato, cede alle proposte dell’uomo appena conosciuto. Ma anche qui Max ha la partita in mano, poiché la collega di Sam ha paura di confessare, di spiegare alle persone con cui lavora di raccontare esattamente ciò che è successo. E poi non vuole tirare in ballo la conoscenza del suo collega. Sam è ulteriormente impotente di fronte al mostro e confida a un suo superiore la verità sul caso Cady, di aver archiviato una faccenda che avrebbe potuto prendere una strada diversa. Sam ha completamente ignorato il sesto emendamento perché riteneva Max “un pastore fanatico ed ignorante”.

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Il tentativo di corrompere l’adolescente Danny e alimentare risentimenti è ancora più terrificante. I due si incontrano nel teatro della scuola. Max, fingendosi insegnante di teatro, l’accoglie con fumando uno spinello. La sera prima l’ha chiamata presentandosi e rivelandosi un uomo affascinante.

Tutto quello che hai dentro te ne puoi fare un’arma. Tutto quello che stai passando può essere positivo. Sono un’ insegnate che si prende a cuore i problemi dei giovani e mi permetto di dirti che tutto quello che stai pensando può essere positivo: coltivalo. Per esempio l’imbarazzo quando cammini per la strada e qualche bavoso prende in giro la tua sessualità. Quel terribile sconvolgimento che ti prende quando arrivano le mestruazioni. La rabbia che ti senti dentro perché tuo padre e tua madre non ti lasciano crescere per diventare una donna. Coltivali. Servitene per la tua vita e il tuo lavoro. Le devi usare tutte quelle paure per approfittarne e apprenderne.

Max durante l’incontro ripete che la scandalosa trasgressione è la maniera più sicura, cercando un modo sotterraneo e subdolo per farla identificare con lui.

I tuoi non vogliono che diventi adulta, ma conoscono i trabocchetti.. li conoscono talmente bene. Loro trasgrediscono e poi scaricano i sensi di colpa su di te colpevolizzandoti per una cosa che non è una colpa.

Nel momento in cui Danny riconosce chi è autenticamente il suo professore, quest’ultimo riesce a mimetizzarsi e portare la ragazza nel fondo della sua ragione.

Sono venuto per incontrarti perché ti devo conoscere, veder come sei fatta. Non c’è cattiveria fra noi due. Solo ricerca di verità. Ti puniscono per i loro peccati. Io prego per tuo padre. Tutti commettiamo errori, anche io e te, ma almeno lo ammettiamo. Ogni uomo deve attraversare l’inferno per raggiungere il paradiso, la salvezza. Tuo padre e tua madre non sono felici perché non sinceri.

Denny riporta a casa l’avvenimento e la reazione del padre è accattivante.

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L’ultimo tentativo di Sam è quello di farlo picchiare duramente. Riesce a corrompere un investigatore privato che invia degli scagnozzi per punirlo severamente. Dopo essere stato assalito, Max riesce a malmenarli selvaggiamente, urlando alla fine tutta l’onnipotenza che dentro se brucia.

Io sono grande come Dio. Egli è piccolo quanto me. Egli non può essere al di sopra di me; ne io posso essere al di sotto di lui..

La carne di Max è ricoperta di simbolismi. I tatuaggi che ricoprono la pelle alludono la giustizia, la morte; richiamano inoltre la bibbia. Dopo l’aggressione subita Cady riesce a denunciarlo, avendo dalla sua il migliore avvocato. Sam è accusato di bassezza morale, aggressione e allontanato dalla carica professionale.

Le trasformazione ed il mimetismo sono caratteristiche oscure di Max. Egli riesce facilmente a divenire avvocato, psicoterapeuta, insegnante e donna. Quando penetra definitivamente nella casa (sa con coscienza) uccide la cameriera, ne indossa i vestiti e ne imita la voce in modo da uccidere Kensek, l’investigatore corrotto.

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Altra importante caratteristica di max è il mistero: come è riuscito ad infiltrarsi nella casa ancor prima che la faccenda degenerasse ? Nessuno sa come abbia rubato la corda del pianoforte con cui ha ucciso la cameriera e l’investigatore. Queste sono le ultime azioni prima della fuga sul lussuoso battello da parte dei Bodwen. Gli eventi raggiungono momenti culminanti ed apocalittici. Max ferisce Sam e lo ammanetta affinché possa guardare lo spettacolo che sta inscenando. Poi parla con Danny:

“No risolverai niente scappando da casa”.

Danny è in una situazione di trance:

“Io non scappo.. ho imparato una parte a memoria di Sexus. Lo sai quale parte. Ho fatto la brava bambina..”

La trasformazione di Cady è ora sacrificale: vuole punire le donne davanti a Sam. Nella apocalittica nottata, il battello sbatte ovunque e Danny riesce a scendere nella stiva per risalire e spruzzare dell’alcol bruciando il corpo di Max che si getta in acqua. Quando risale sembra un vero mostro marino. Accende una torcia, mostrando una capacità sovrumana di resistere alla sofferenza fisica. Lascia che la cera gli coli sulle mani e sul polso.

Max inscena un processo davanti le sue vittime e l’accusa chiama a deporre Sam concludendo con un richiamo filosofico:

“Io sono Virgilio e ti sto guidando nei gironi dell’inferno. Ora ci troviamo nel nono girone, in quello dei traditori: traditori della patria, del loro prossimo, di Dio..”.

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I nervi di Leigh cadono a suo favore.

Ho cercato di immaginare durante questo tempo tutto quello che hai provato. So cosa significa qualcosa di importante quando ti sfuggono gli anni della giovinezza. Io ti sono vicina e voglio condividerla con te..

La donna vuole sacrificarsi al posto della figlia e Max prova a violentarla ma la tempesta in atto fa si che il battello urti contro un grosso masso nella palude. Solo allora le due donne si getteranno in acqua, mentre Sam miracolosamente raggiunge poco dopo la riva insieme a Max, ovvero quando la violenza delle acque fa sprofondare definitivamente il battello. Sam riesce ad uccidere Max , il quale annega in una sorta di estasi. Sam ora è salvo non prima di aver ripetuto davanti al tribunale creato dal rivale: “L’avvocato deve patrocinare il suo cliente con se; il suo cliente nel limite della legge”.

Non abbiamo mai parlato di quello che è successo almeno tra noi. Immagino per paura che il ricordo del suo nome , di quello che aveva fatto gli avrebbe dato diritto di cittadinanza nei nostri sogni. Quanto a me .. io non me lo sogno più del tutto. Eppure la vita non tornerà mai ad essere quella della sua venuta, ma in fondo non è un male, perché se si resta attaccati al passato si muore un poco ogni giorno e per quello che mi riguarda io so che preferisco vivere..

Danny Bodwen

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CAPE FEAR – IL PROMONTORIO DELLA PAURA (1991)

Regia: Martin Scorsese

Sceneggiatura: Wesley Strick

Fotografia: Thelma Schoonmaker

Musiche: Elmer Bernstein

Produzione: Usa

Genere: Thriller/Horror

Con: Robert De Niro, Nick Colte, Jessica Lange, Juliette Lewis

3 Risposte to “Cape Fear – Il Promontorio della Paura (1991)”

  1. agegiofilm Says:

    Bellissima recensione. Io ritengo Max Cady uno dei peggiori cattivi del cinema, sei d’accordo?
    Il Torneo dei film ha un nuovo sondaggione:
    http://spreadsheets.google.com/viewform?key=p8mk30RmJiA2QaNCc017tMg&hl=it

  2. alessandro dionisi Says:

    Perfettamente d’accordo. Cape Fear è uno straordinario film di Scorsese. Un film che va visto e rivisto. Quello che maggiormente mi colpisce di Max Cady è il suo straordinario mimetismo.. Poi io sono uno di quelli che più guarda Robert De Niro e più ogni volta ne apprezza qualcosa di nuovo.. Solo la sua presenza da un ritmo ed una tensione diversa al film.
    Ciao, Alessandro

  3. agegiofilm Says:

    Io preferisco Al Pacino, ma è l’eterna battaglia, risoltasi con una perdita per entrambi con Sfida senza regole. De Niro comunque riesce sempre a interpretare dei cattivi memorabili…
    Ti avviso che ripropongo i film dell’ultimo questionario del torneo: avete espresso delle contrarietà nel come ho messo i film uno contro l’altro, ho tolto qualche film di altro genere, ed ecco il sondaggione reloaded, spero di aver fatto un buon lavoro. Se hai cinque minuti…
    http://spreadsheets.google.com/viewform?key=p8mk30RmJiA04merBv85iSQ&hl=it

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