Scarface – La recitazione

d5Al Pacino:

Sentivo che Scarface era la combinazione di molti Gangster visti in passato. Rappresentava un intero gruppo di persone. Non era molto organizzato, sembrava quasi un ribelle in quel contesto. Anche se era in grado di uniformarsi, si sapeva che alla fine non era in grado di attenersi ad un ambiente controllato. Era fuori da ogni controllo, caratteristica interessante del personaggio. Steven ed io diventammo subito amici e passammo insieme molto tempo, semplicemente costruendo il nostro rapporto e il nostro passato. Ci piaceva costruire lo scenario, inventare una storia.

d8Michelle Pleiffer era molto interessante, perchè recitava in uno dei suoi primi film. Era molto attenta e si impegnava molto . E’ una persona che si lasciata, in questo film,  coinvolgere dal lavoro, fino in fondo. Non la conoscevo, e sembrava che lei volesse discutere di quello che succedeva. Era molto intensa e partecipe.

Ricordo di aver parlato molto con M. Elizabeth Mastrantonio. Parlavamo di quello che succedeva . In questo rapporto era una cosa molto strana quello che accdeva, e non credo che pensasse a sua sorella in puri termini. Provava amore e purezza che per Tony rappresentava,  ovviamente, qualcosa. Le attribuiva questa purezza e questa santità. Era  strano ed interessante per un film. Aveva una certa tragicità.

Roobert Loggia sembrava esattamente la personificazione di quel tizio. Fu molto audace nella sua rappresentazione del personaggio. Secondo me sia lui che F. Murray Abraham hanno contribuito molto.

Robert Eason mi aiutò molto con il dialetto. Anche le persone cubane che incontrai e con cui parlai mi permisero di capire meglio alcuni comportamenti. Cercavo di immagazzinare il tutto e metterlo da parte e poi vedere cosa ne veniva fuori. Non cercavo di essere autentico, perchè credo che non bisogna essere autentici se non si è bravi imitatori. Ma se avessi imparato l’accento e i comportamenti, e se, in un certo senso li avessi accentuati per l’approccio al film, qualcosa avrebbe perso. Credo che Brian De Palma richiedesse un approccio fuori la norma per gestire il film, concettualmente con uno stile più operistico, con un minimo di eccessività. Questo faceva parte della mia interpretazione. Brian mi piaceva quando era coinvolto perchè rispondeva al copione con passione e in modo positivo. La sua idea di rendere un pò più tutto eccessivo, di enfatizzare la realtà, mi interessava.

d6Steven Bauer (Manny)

Sono nato a Cuba nel ’56 il giorno che Fidel Castro arrivò dal Messico, pronto ad iniziare la rivoluzione. Ad un certo punto mio padre capì che le cose non sarebbero migliorate. Così prese e ci portò all’aereoporto : mio fratellino, mia madre ed io. Era il 1960. Quando l’aereo decollò e fummo in zona internazionale, disse: ” Non intendo tornare indietro, sono partito per sempre”. Arrivammo a Miami . In tasca aveva 10 centesimi. Passammo di casa in casa , nei primissimi mesi, e vivemmo l’esperienza degli esiliati. Con gli anni crebbi come un ragazzo messicano. Era quello che volevo essere.. come i ragazzi a scuola che non avevano cognomi spagnoli. Finii le superiori, andai in Europa, la visitai e quando tornai a casa dissi: ” Devo fare qualcosa”. Andai al college per passare il tempo, poi feci un’audizione per un pezzo teatrale, un’opera di Tennesse Williams. Mi scelsero. Una volta iniziato, durante la prova dissi: ” Ecco, è questo che voglio fare !”

Vivevo a Manhattan e studiavo con Stella Adler, seguendo il tipico copione dell’attore morto di fame. Un giorno mi chiamarono per un colloquio. . Il film si intitola Scarface, con Al Pacino, e poi c’è il ruolo del suo secondario, del suo amico. Mi presento e lei mi dice: “Oh mio Dio, hanno ragione. Sei  perfetto !!”. Torno a Los Angeles e incontro Martin Bregman. E Bregman dal primo minuto  mi dice con quella sua voce: ” Ragazzo, farai questo film. Interpreterai Manny. Per ora non possiamo darti la parte, ci sono troppe variabili, troppe cose in ballo, ma aggrappati a questo personaggio. Impara questo: fai pratica e tieniti pronto. Quando sarà il momento verrai e reciterai. Alla fne mi disse: “Conoscerai Al “. Un giorno andai all’ufficio di Brian De Palma. Lo incontrai. Fu amore a prima vista.  Fantastico:entrai e lui era li. Sembrava fossimo già pronti ad impersonare quei personaggi.

d2C’era una grande intesa con M. Elizabet. Lei era la nostra preferita. Ci  misero insieme, ci fecero leggere e l’intesa fu perfetta. Un attimo è completamente innocente, quello dopo si sa trasformare nella donna focosa che gli gira attorno. Non so perchè ma le sue scene mi emozionavano sempre. Era così pura !! Facemmo un mese di prove. Non mi era mai accaduto prima. ma Bregman e Brian avevano insistito. Conoscevamo la parte così bene che potevamo recitarla anche in teatro. Scena dopo scena. Avevamo un cast grandioso. Grandi atttori . Brian era fantastico: la sua cortesia, la sua generosità e la sua saggezza … Se aveva possibilità ci permetteva di essere spontanei.

d7Martin Bregman (Produttore)

I film che ho girato con Al li avevo creati per lui; apposta per lui. Tenendo in mente le cose che gli riuscivano meglio recitando. La mia amicizia con Al Pacino è di vecchia data. Quando iniziò ero il suo agente, quindi conoscevo bene le sue capacità, e questo mi ha aiutato in Scarface e negli altri film che abbiamo girato insieme. Steven Bauer fu scelto come secondo protagonista maschile. La sua esperienza non garantiva che potesse affiancare Al Pacino e molte scene erano con lui. Se guardate i film di Al Pacino  in scena è difficile che si guardino gli altri. E Steven, durante il provino, ci convinse rapidamente che fosse la persona giusta. Mischelle Pleiffer era una giovane attrice sconosciuta. ll suo agente mi suggerì di incontrarla. Dissi: ” Se fosse disposta a pagarsi il biglietto d’aereo, avrebbe la sicurezza di fare almeno un provino”. Lei lo fece. Per me fu molto importante. Ovviamente ero intenzionato a pagarle il viaggio e lo facemmo subito, prima di  assumerla il mese dopo. Ma se un giovane è così impegnato o interessato al ruolo da spendere i propri soldi che sono sempre gadagnati duramente a quel punto della carriera, ed è disposto a spostarsi o fare quel tipo di sforzo, noi rimborsiamo sempre le spese. Apprezziamo. Lei lo fece ed ottenne il provino. La prova di lettura fu con Al e molte altre ragazze. Credo che facemmo un provino ad ogni attrice giovane del momento. Il teatro che usammo per i provini si illuminò quando entrò lei. Era interessante perchè neanche si rendeva conto. Ma la scintilla era scoccata, ed era palese. Non era conosciuta. A me non interessava trovare grandi nomi. Mischelle era semplicemente magica. Appena iniziò non ci furono dubbi che avrebbe avuto la sua parte.

M. Elizabeth Mastrantonio era una fantastica giovane attrice. Anche lei fu scelta come Mischelle. Era la persona giusta. Anche Robert Loggia fu scelto in base alle letture. Perfetto per quel ruolo, ha fatto un lavoro esemplare !!

Nel film circondammo Al Pacino di persone cubane: lo erano praticamente tutte. Ogni volta che Al aveva un problema con l’accento cubano, loro avevano il diritto di interferire e fargli presente lo sbaglio.

Interviste tratte nei contenuti extra del film

2 Risposte to “Scarface – La recitazione”

  1. interessantissimo, grandre sandrone

  2. Grazie Lessio. Testimonianze nasce cosi: lavorare sui contenuti extra dei dvd, oppure sbirciare in qualche testo, saggio. Ne approfitto per consigliarti un piccolo negozio zeppo di libri usati (forse conoscerai) che i trova a circa 100 metri prima di Piazzale Clodio venendo da Piazzale degli eroi. Li troverai molti libri, riviste (cinema nuovo) e materiale inedito. Lui è simpaticissimo e i libri spesso te li tira dietro per quanti ne ha…
    A presto
    Sandrone

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